Cervello emotivo o cuore? La fonte delle emozioni da topos letterario a scoperta scientifica.

Ecco il mio segreto.

E’ molto semplice: non si vede bene che con il cuore“.

(Antoine De Saint – Exupery)

In letteratura, scrittori e poeti di tutti i tempi collocavano nel cuore la fonte delle emozioni umane. Un sorta di “licenza poetica”, affermava la comunità scientifica, che non trovava riscontro nella ricerca e negli studi degli esperti.

Fino ad ora, infatti, la letteratura scientifica ha sempre fermamente affermato che le emozioni siano delle risposte psicofisiologiche attraverso cui il corpo umano elabora, percepisce, interpreta ciò che accade nell’ambiente circostante e che le stesse abbiano origine unicamente nel Sistema Nervoso.

Più precisamente, gli esperti hanno sempre ritenuto che le nostre emozioni nascano in una specifica area del nostro cervello, ovvero nel “Sistema Limbico”, oggi noto come “Cervello Emotivo”.

Il Cervello Emotivo è composto da numerose porzioni (si pensi all’Ippocampo, sede della memoria emotiva, l’Amigdala, centro in cui vengono gestite le emozioni…) che, interagendo tra loro, si credeva dessero origine alle emozioni. Le stesse emozioni che, secondo la letteratura scientifica, erano poi connesse con il Sistema Nervoso Autonomo, il quale – percependo ad esempio la paura – scatenava la reazione fisiologica del corpo umano, come l’accelerazione del battito cardiaco o l’aumento della sudorazione.

A differenza di quanto ritenuto sinora, dallo studio condotto dall’Università di Pisa – in collaborazione con l’Università di Padova e l’University of California Irvine – e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science of the USA è emerso che “l’attività cardiovascolare gioca un ruolo causale nell’iniziare a provare e nel sentire una specifica emozione e precede temporalmente l’attivazione dei neuroni della corteccia cerebrale. In sostanza, per dirla parafrasando William James, che fu il padre, insieme a John Lange, della cosidetta teoria periferica delle emozioni, non abbiamo la tachicardia perchè abbiamo paura, ma la sensazione di paura è l’esperienza emotiva cosciente innescata dalla tachicardia” (Dott. Gaetano Valenza, docente di bioingegneria al Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa).

La ricerca è stata condotta sottoponendo la visione di filmati altamente piacevoli o spiacevoli ad un campione di soggetti sani, applicando modelli matematici al loro segnali elettrocardiografi ed elettroencefalografici dai quali è emerso che nei primi secondi dell’esperienza emotiva lo stimolo modifica l’attività cardiaca, che a sua volta induce e modula la risposta del Sistema Nervoso.

Ironia della sorte, avevano ragione poeti e letterati che nei loro versi e nelle loro parole hanno sempre sostenuto che le emozioni nascono dal cuore.

Possiamo finalmente affermare con certezza che a generare la nostra esperienza emotiva sia l’attività cardiaca e non quella cerebrale, ben ricordando in ogni caso che l’intera esperienza cosciente dell’emozione sia frutto di un bidirezionale scambio di informazioni tra cuore e cervello.